“VITA E FAMIGLIA, CRISTIANI IN CAMPO PER DIFENDERE VALORI COMUNI”

Rappresentante del Congresso mondiale delle famiglie in Russia e presso le Nazioni Unite, leader del gruppo di difesa dei diritti FamilyPolicy.ru in Russia, membro della commissione per la Famiglia della Chiesa ortodossa russa: tutti ruoli impegnativi, ricoperti da Alexey Komov, rivolti alla promozione dell’istituto familiare. Danka Jaceckova lo ha intervistato per Sir Europa sulla tutela della vita e della famiglia in Russia.

Come potrebbe descrivere in generale la situazione nell’area della difesa della vita, della famiglia e dei valori naturali in Russia?
“Negli ultimi anni abbiamo prodotto diversi buoni provvedimenti e leggi a sostegno dei valori della famiglia e della demografia. Ad esempio, per ogni secondo figlio lo Stato assegna l’equivalente di 10mila dollari alla famiglia. Ogni pubblicità dell’aborto è vietata, in quanto dall’anno scorso, anzi da quasi due anni, abbiamo la famosa legge che vieta la propaganda aggressiva dello stile di vita omosessuale ai minori di 18 anni. Devo però sottolineare che i gay non sono affatto perseguitati nel nostro Paese. Tutta questa campagna per demonizzare la Russia è stata messa in piedi da lobby Lgbti, che difendono tutti gli orientamenti non eterosessuali, molto potenti che controllano in grande misura la politica internazionale. Per quanto riguarda gli aborti volontari, sotto il dominio del comunismo la Russia è diventata di fatto il primo Paese al mondo a legalizzarli. Questo ha portato altri effetti negativi, come il divorzio facile. Sono lieto di poter affermare che negli ultimi decenni abbiamo ottenuto alcuni miglioramenti, ad esempio la nostra situazione demografica, grazie agli sforzi effettuati a vari livelli, è migliorata. Il numero di aborti è diminuito in Russia di cinque volte negli ultimi 25 anni: da quattro milioni l’anno a meno di 700mila attualmente. Tuttavia, c’è ancora molto lavoro da fare”.

Lei è il presidente di un influente think-tank, FamilyPolicy.ru. Quali sono le vostre principali aree d’interesse e i risultati che avete ottenuto?
“Aiutiamo l’approvazione di una buona legislazione in Russia e a livello internazionale, anche presso le Nazioni Unite. Io sono l’ambasciatore del Congresso mondiale delle famiglie presso l’Onu, dove accadono molte cose spiacevoli, ma dove c’è anche una forte resistenza e un movimento per difendere i valori della famiglia. Direi che la Russia e il Vaticano sono i principali difensori dei valori naturali, della vita umana e della sua dignità a livello delle Nazioni Unite, il che è anche piuttosto simbolico. Il nostro think-tank FamilyPolicy.ru produce commenti sui nuovi progetti di legge, propone modifiche alle leggi, offre analisi su varie questioni. Più professionisti qualificati e colti abbiamo dalla nostra parte, meglio è. Soltanto ricorrendo agli esperti possiamo penetrare i vari livelli della società civile ed essere rispettati nelle nostre argomentazioni”.

Quanto sono coinvolte le Chiese cristiane in Russia nella formazione delle opinioni sulle questioni pro-vita e pro-famiglia?
“Sono molto coinvolte. Stiamo davvero assistendo a un miracolo, dopo 70 anni di persecuzione. Negli ultimi 25 anni, sono state costruite più di trentamila nuove chiese in Russia. Molti giovani vengono in chiesa, che è davvero una bella cosa. Circa il 70% della popolazione appartiene alla Chiesa ortodossa russa, poi abbiamo un 2% di cattolici e un altro 2% circa di protestanti. Il Patriarca Kirill e gli altri capi della Chiesa sostengono attivamente il movimento pro-vita e pro-famiglia. Io lavoro nella commissione istituita dal Patriarca per la famiglia, che è l’equivalente del dicastero di mons. Paglia in Vaticano. Mi occupo delle relazioni internazionali e il capo di questa commissione, l’arciprete Dimitryi Smirnov, è come un padrino del nostro movimento per la vita, che ha ormai acquisito una forza notevole “.

Lei ha parlato della partecipazione di tutte le Chiese cristiane al movimento pro-vita e pro-famiglia in Russia. Sembra che la tutela dei valori naturali rivesta una forte dimensione ecumenica…
“Sì, assolutamente. Siamo incoraggiati dalla dottrina sociale della Chiesa ortodossa russa a collaborare attivamente con i nostri fratelli e sorelle cattolici, in materia di tutela della vita, della famiglia, dei valori tradizionali, dei progetti sociali. E – ovviamente – dovremmo sviluppare tutto questo in futuro, perché siamo sotto attacco da parte di varie tendenze negative. Dovremmo indubbiamente agire in stretta collaborazione in difesa dei nostri valori comuni”.