MIGLIAIA DI PELLEGRINI ORTODOSSI A BARI PER ONORARE SAN NICOLA

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Grande folla, a Bari, per la tradizionale festa di San Nicola che la Chiesa ortodossa, in conformità al calendario giuliano, celebra 13 giorni dopo quella cattolica, il 22 maggio (durante l’anno la memoria del Santo si rinnova anche il 6 dicembre per i cattolici e il successivo 19 per gli ortodossi). Nel capoluogo pugliese sono confluite migliaia di persone – ne sono state calcolate circa 15mila – giunte, naturalmente, dalla Russia, ma anche dalla Grecia, dalla Bulgaria e dagli altri Paesi dell’Oriente cristiano. La Puglia, del resto, è la terra dove sono custodite le spoglie del “Santo dei Santi”, colui per il quale la devozione ortodossa è così forte da far dire a un proverbio russo: “Se accadesse qualcosa a Dio, avremmo sempre San Nicola”. In file ordinate, raccolti in preghiera, i pellegrini hanno visitato la cripta di San Nicola a Bari Vecchia e poi hanno proseguito per la chiesa ortodossa russa del rione Carrassi, di cui quest’anno si celebra il 100esimo anniversario dell’edificazione. Questi, per i fedeli, sono i giorni in cui si ricorda la traslazione delle reliquie di san Nicola, trafugate dai 62 marinai baresi da Myra (attuale Demre), città turca divenuta musulmana. Quest’anno la festa è stata davvero particolare, perché, come detto, ha coinciso con i 100 anni della chiesa russa. La prima pietra, infatti, fu posata il 22 maggio 1913: una data scelta con intenzione, per fare memoria e dare solennità al ritorno in terra cristiana delle spoglie del santo. La chiesa fu disegnata dall’architetto russo A.V. Sciusev e completata nel 1915, con i soldi raccolti tra i fedeli ortodossi. La visitò anche lo zar Nicola II. Nel 2009 l’Italia l’ha formalmente restituita alla Russia, con una cerimonia a cui presero parte il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e l’allora presidente russo, Dmitrij Medvedev.

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