MOSCA: OTTO ORE DI CODA PER L’OMAGGIO ALLE RELIQUIE DEI MAGI

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Neanche il freddo pungente dei primi giorni del 2014 è riuscito a fermare, a Mosca, il pellegrinaggio di migliaia di fedeli, giunti da ogni parte della Russia, per venerare le reliquie dei doni dei Re Magi trasferite per la prima volta nella capitale russa dal monastero di Agiou Pavlou, sul Monte Arhos, dove sono abitualmente custodite. È giusto segnalare che, come hanno fatto alcuni amici dei “Testimoni dell’icona”, altre reliquie riconducibili ai Magi sono presenti anche in alcune parti d’Italia e d’Europa. A Mosca, però, è giunto il prezioso scrigno che, secondo la tradizione, preserva i doni che i tre re “venuti dall’Oriente” portarono a Gesù Bambino: oro, incenso e mirra. Le migliaia di persone convenute presso la cattedrale di Cristo Salvatore hanno dovuto attendere in coda fino a otto ore per poter avere accesso alla chiesa. Non sono mancati problemi, con malori e svenimenti. Secondo le autorità russe, però, il deflusso è stato regolare e senza particolari ripercussioni sull’ordine pubblico. Lo scrigno è stato portato in Russia dall’ottantatreenne archimandrita Pathenios (Mourelatos), che ha guidato la delegazione del monastero del Monte Athos. I doni dei Magi sono piamente custoditi nel monastero in piccoli reliquiari: ventotto piccole foglie d’oro rettangolari, un tetragono e un poligono, decorati con eleganti ornamenti in filigrana. Questo è l’oro che i magi portarono al Dio bambino, come a un re. Oltre a questo ci sono circa una settantina di piccole sfere di incenso e mirra delle dimensioni di un’oliva. Si tratta, stando a quanto riferito da alcuni partecipanti alla venerazione, di reliquie molto profumate. Si ritiene abbiano anche guarito alcuni indemoniati.