LA VERGINE DEL DON, “CUSTODE” DELLA RUS’ E DEI SUOI ESERCITI

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Attualmente si trova custodita nelle sale della Galleria Tret’jakov di Mosca ma la venerata icona della Madre di Dio del Don possiede una storia antica che addirittura risale indietro nel tempo fino al 1380 quando, il 3 settembre, giorno della festa della Natività della Vergine, la sacra immagine si trovava accanto all’esercito russo impegnato a fronteggiare l’attacco dei Tatari. L’opera (nella foto) è attribuita alla mano di Teofane il Greco, il maggiore iconografo del suo tempo, e, dopo la vittoria in battaglia a Kulikovo, passò in mano, come dono, al comandante dei Cosacchi del Don, gran principe Demetrio (1363-1389) che la portò a Mosca. È nel segno di quei fatti bellici che la Chiesa ortodossa, allineandosi al Nuovo calendario, ha stabilito la memoria dell’icona al 19 agosto. La tavola fu dapprima collocata nella cattedrale della Dormizione al Cremlino e poi in quella dell’Annunciazione. La denominazione “del Don” va riferita proprio alla vittoria contro i Tatari.
Ma l’icona, secondo le cronache, non esaurì allora la propria forza miracolosa. Nel 1591, infatti, di fronte alla minaccia del khan di Crimea, Nuradin, e di suo fratello, i quali col loro esercito erano arrivati a posizionarsi sulle colline di Vorobiev, i cittadini di Mosca organizzarono una processione invocando dalla Madre di Dio protezione e salvezza. Nel giorno decisivo, l’icona fu portata fra i soldati che, ancora una volta, sopravanzarono il nemico. Nel 1592, in memoria degli eventi storici, venne fondato il monastero della Madre di Dio del Don. Per una consolidata prassi liturgica, ogni quattro anni il patriarca di Mosca e di tutte le Russie celebra il rito della preparazione del Sacro Crisma nella piccola cattedrale dedicata alla Madre di Dio del Don.

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