ISTANBUL, A RISCHIO DEMOLIZIONE LA CAPPELLA ORTODOSSA

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Rischia la demolizione, a causa di un restyling edilizio dell’assetto di alcune zone della capitale turca, la storica cappella ortodossa russa che sorge a Istanbul, una delle tre presenti in città. Lo scrive il giornalista Raffaele Guerra su “Vatican Insider”, la testata on line del quotidiano “La Stampa” dedicata, appunto, principalmente agli eventi papali e alle questioni della Chiesa cattolica ma attenta anche alle notizie relative alle altre grandi religioni. Nel mirino delle autorità turche, secondo quanto riferito nell’articolo, c’è la cappella russa di Sant’Elia, collocata nel sottotetto di un edificio dove in passato risiedevano i monaci ma poi caduto in disuso. Ora, tuttavia, i fedeli, pur di proteggere il luogo di culto, sembrano determinati a tornare a riutilizzarlo. “Ad essere precisi – scrive Guerra – le tre cappelle russe di Istanbul hanno una precisa connotazione etnica: sono tutte legate alla piccola comunità cittadina di “russi bianchi”, l’antico nome per indicare gli abitanti dell’attuale Bielorussia. La cappella di Sant’Elia è infatti legata alle altre due cappelle russe di Istanbul, tutte di proprietà del monastero di San Panteleimon sul monte Athos, ma gestite dal Patriarcato ecumenico di Costantinopoli. Sant’Elia è inoltre il più vecchio luogo di culto russo di Istanbul, nel tipico stile del XIX secolo”.
Costruita centotrentaquattro anni fa, fu anche la principale chiesa degli esuli all’indomani della Rivoluzione d’Ottobre del 1917. Nella cappella sono presenti icone, un’iconostasi e alcuni affreschi, danneggiati però dall’umidità. “I monaci athoniti, da parte loro, hanno delegato un’azienda turca affinché si occupi della faccenda – riferisce l’articolo -. “Non sappiamo però quali progetti questa azienda abbia in programma per gli edifici, dal momento che i prezzi degli immobili continuano a salire”, ha dichiarato Kazmir Pamir, portavoce della White Russians’ Pae Fukaraperver Association.“La chiesa è ancora viva, questo è il suo primo respiro”, ha aggiunto”. Lo stesso Pamir ha inoltre spiegato che Sant’Elia è in pericolo perché da molto tempo non viene più usata e nei registri ufficiali compare come un locale commerciale. In effetti, il resto dell’edificio ospita oggi attività commerciali. L’atto formale di demolizione, comunque, per il momento è stato sospeso.

Nella foto: una celebrazione liturgica della Chiesa ortodossa russa a Istanbul con il metropolita Hilarion di Volokolamsk, responsabile del dipartimento Relazioni esterne del Patriarcato di Mosca

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