KIEV: QUASI 130MILA PERSONE PER I 1025 ANNI DEL BATTESIMO DELLA RUS’

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Quasi 130mila persone hanno preso parte, a Kiev, alle cerimonie per il 1025esimo anniversario del Battesimo della Rus’ avvenuto, per mano del Santo principe Vladimir, nel 988. Al rito religioso, svoltosi sull’omonima Collina dedicata allo stesso principe, hanno presenziato le massime autorità politiche e religiose di Russia, Bielorussia e Ucraina (i tre Stati che originariamente componevano la Rus’), a cominciare dal presidente russo Vladimir Putin. I fedeli si sono raccolti in preghiera accompagnati da icone, immagini votive e crocifissi mentre i patriarchi e i sacerdoti intonavano gli inni della Divina liturgia.
Al termine il patriarca di Mosca, Kirill, ha proposto una breve riflessione nella quale, secondo quanto riferito dall’agenzia ufficiale del Patriarcato, ha ricordato, fra l’altro, che “la Collina di San Vladimir è il simbolo della nostra sorgente spirituale comune, il simbolo dell’Ortodossia nella nostra terra, il simbolo dei valori spirituali che abbiamo ricevuto insieme con il battesimo. Il santo principe Vladimir – ha aggiunto – non ha compiuto solo un’impresa umana, perché per sviluppare la vita del popolo non basta essere un uomo potente, deciso, forte, coraggioso, paziente. Lui aveva qualcosa di più grande in sé, nella sua vita interiore e così anche nella vita del popolo. La prova della prodezza spirituale del principe Vladimir e di quelli che con lui sono andati al fonte battesimale è nella lettura del Vangelo di oggi. Abbiamo appena sentito una parabola meravigliosa, nella quale il Signore parla del Regno di Dio, il Regno dei Cieli. Esso è paragonato a un uomo che ha trovato un tesoro sotto terra, e poi va, vende tutti i suoi averi per comprare il terreno. Il Regno di Dio è paragonato anche a un mercante, il quale, dopo aver trovato una perla preziosa, vende tutto quello che ha per comprarla.
La lotta interiore del principe Vladimir – ha rilevato ancora Kirill – è simile a questa parabola. Egli ha dato tutto ciò che aveva, sia della propria vita spirituale che della propria ricerca filosofica, per trovare una nuova dimensione spirituale, che per lui era il Regno di Dio, la Verità di Dio. E noi sappiamo che cosa è successo a quello che era stato un principe pagano, che aveva condotto guerre civili, cercato di devastare l’impero bizantino, e patecipato a disordini, spesso uccidendo persone innocenti. Il principe Vladimir ha cambiato vita: egli ha smesso di essere un pagano malvagio ed è diventato il «piccolo sole bello», come lo chiamava il popolo. Il santo principe Vladimir accolse la verità di Dio come caratteristica dominante della sua vita e volle che questa dimensione fosse presente nella vita del popolo. Ed è stato così: pur attraverso enormi difficoltà, egli – ha concluso il patriarca – ha sempre cercato di realizzare questo divino ideale di vita. Ed esso è divenuto un valore nazionale. Ecco perché la Rus’ si chiama Santa Rus’, perché l’ideale della vita nazionale era la santità, la vita con Dio e la verità di Dio”.
Infine il patriarca di Mosca si è soffermato anche sugli anni bui dell’oppressione sovietica, ricordando ai presenti che “questo grande ideale di fede è incluso nella nostra cultura nazionale, si riflette nelle belle arti, nell’architettura, nella musica, nella letteratura classica e nella filosofia. E anche quando le persone hanno dubitato, anche quando molti hanno negato l’esistenza stessa di Dio, il tema della ricerca di Dio – la lotta intellettuale e spirituale – è stata al centro del pensiero filosofico, della letteratura, e della ricerca spirituale del nostro popolo. Sappiamo che enormi forze hanno agito su di esso al fine di distruggere questa caratteristica dominante spirituale dei nostri popoli, ma questo non è accaduto. E oggi, in un certo senso, si celebra non solo il 1025° anniversario della nostra storia, che risale al battesimo nel fiume Dnepr, ma in modo speciale celebriamo i 25 anni che sono trascorsi dalla celebrazione del 1000° anniversario del Battesimo della Rus’. Questo è il secondo Battesimo della Rus’ – ha puntualizzato Kirill -, questi sono gli anni della trasformazione della vita del nostro popolo e della nostra Chiesa, la stessa Chiesa ortodossa russa, che come una madre vigila e propone i valori spirituali e l’unità spirituale di tutti coloro che hanno chiamato e chiamano se stessi seguaci del Santo principe Vladimir”.

Nella foto: il patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Kirill, a Kiev per il 1025esimo anniversario del Battesimo della Rus’. Sullo sfondo, l’icona del Santo principe Vladimir

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