L’ICONA DELLA MADRE DI DIO DI KAZAN: STORIA DI MIRACOLI

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Il 21 luglio la Chiesa ortodossa rende omaggio alla venerata icona della Madre di Dio di Kazan, senza dubbio una fra le immagini mariane più popolari e conosciute dell’iconografia russa. Come tutte le icone della Vergine, anch’essa possiede una storia che rappresenta, al tempo stesso, un prodigio divino. Le cronache fanno risalire i fatti al 1579, quando una bambina di nome Matrona sognò la Madre di Dio che le chiedeva di recuperare una santa immagine sotto le rovine di una casa distrutta da un incendio. La piccola pensò così di rivolgersi alle autorità cittadine per domandare aiuto ma sia quelle civili che quelle religiose lasciarono inascoltato il suo appello. La bimba, forte dell’incarico ricevuto in sogno, decise di non darsi per vinta: si mise quindi lei stessa a scavare tra le macerie della casa indicata finché, come le era stato predetto, non ritrovò l’icona.
Da quel momento numerosi prodigi si succedettero al punto che la venerata immagine divenne presto considerata la protettrice della Russia. Numerose chiese vennero costruite in suo onore e la sua icona iniziò ad ornare le iconostasi domestiche. Lo stesso zar Pietro il Grande dispose di edificare una maestosa cattedrale nella città imperiale di San Pietroburgo dove venne esposta alla venerazione dei fedeli l’icona originale. L’ultimo zar Nicola II, poco tempo prima di essere arrestato dai rivoluzionari bolscevichi ed essere poi ucciso, insieme alla famiglia imperiale, nel luglio del 1918, volle consacrare il suo Paese alla Madre di Dio di Kazan.
Dopo la Rivoluzione sovietica l’icona, al fine di evitarne la distruzione nell’ambito della propaganda antireligiosa degli anni Venti, venne, come molte altre immagini, trafugata. Fu in seguito riscattata da mercanti e passò da un privato all’altro finché venne acquistata da una associazione cattolica che la donò al santuario della Madonna di Fatima, in segno di devozione. Portata in seguito a Roma e custodita nella cappella privata di papa Giovanni Paolo II, grazie a intense trattative con la Chiesa ortodossa russa e in segno di riconciliazione e dialogo per iniziativa dello stesso Karol Wojtyla, il 28 agosto del 2004 venne trasferita, con una solenne cerimonia alla presenza del cardinale Walter Kasper, a Mosca e consegnata solennemente al Patriarca Alessio II. Il messaggio del Papa che l’accompagnava, diceva: “Dica, questa antica immagine della Madre del Signore, a Sua Santità Alessio II e al venerando Sinodo della Chiesa ortodossa russa il desiderio e il fermo proposito del Papa di Roma di progredire insieme con loro nel cammino di reciproca conoscenza e riconciliazione, per affrettare il giorno di quella unità piena dei credenti per la quale il Signore Gesù ha ardentemente pregato”.

Nella foto: “Madre di Dio di Kazan”, XIX secolo, Russia (courtesy imagolignea.it)

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