QUANTI SONO GLI ORTODOSSI? CIFRE E TRADIZIONI A CONFRONTO

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Quanti sono i fedeli della Chiesa ortodossa nel mondo? La risposta alla domanda non è facile. Il problema riguarda in particolare – e la questione si presenta pressoché negli stessi termini per i cattolici, anche se le stime appaiono meno approssimative – le comunità all’estero le quali, malgrado i censimenti degli ultimi anni, non dispongono sempre di numeri aggiornati. Un fatto è comunque certo, e piuttosto scontato: la Russia conta il maggior numero di aderenti: in tutto, circa 150 milioni. Il computo comprende pure le Chiese autocefale di Ucraina, Bielorussia e Giappone. Con riguardo solo alle comunità monastiche, però, in cima alla graduatoria si trova la Romania, Paese in cui si contano circa 19 milioni di ortodossi. Più complessi sono i conteggi che riguardano la Grecia: dei 24 milioni solitamente citati, infatti, solo circa la metà appartengono alla Chiesa ortodossa di Grecia propriamente detta; l’altra fa capo ad altri Patriarcati, come quelli di Costantinopoli, Alessandria, Antiochia e Gerusalemme. Come fanno notare molti eminenti studiosi, tuttavia, la questione numerica appare piuttosto limitante nella valutazione complessiva del fenomeno dell’Ortodossia. La quale, per essere propriamente compresa, va valutata pure attraverso le singole, e ricchissime, tradizioni liturgiche, teologiche e spirituali a cui, in tanti secoli, ha dato luogo. Basti pensare al caso della Georgia, lo Stato ritornato all’autonomia dopo la caduta dell’impero sovietico. Qui la fede ortodossa conta poco meno di 5 milioni di aderenti ma le sue radici affondano nel III secolo d.C., sei prima di quelle della Rus’, per merito dell’evangelizzazione compiuta dalla veneratissima Santa Nino. Purtroppo, come in altre realtà dell’Ortodossia, il fatto che la professione religiosa si confonda con rivendicazioni nazionali, nonostante gli sforzi compiuti anche in maniera assidua dai Patriarcati a tenere divise le questioni, complica le cose. Ciò che vale, comunque, è ribadire che, appunto, i numeri, se pure sono indispensabili per quantificare i fenomeni, rappresentano la strada meno appropriata per comprenderli appieno.

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