SAN GIUSEPPE E LA SUA “MISSIONE DIVINA”: IL PIÙ GRANDE SANTO FRA GLI UOMINI

Nel giorno in cui le Chiese ortodosse che rispettano il calendario giuliano celebrano – come ogni anno, il 7 gennaio – la solennità della Natività di Gesù, pubblichiamo un interessante contributo dedicato alla figura di San Giuseppe che, nella tradizione bizantina, occupa un ruolo decisamente particolare nel contesto della Sacra Famiglia. Il testo è curato dall’archimandrita Evangelos Yfantidis, dell’arcidiocesi ortodossa d’Italia e Malta.

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Giuseppe era lo sposo di Maria e dunque il padre putativo di Gesù; scopo della sua missione era custodire la Vergine Maria e il Logos di Dio incarnato. Scelto proprio dallo Spirito Santo, per tutto il resto della sua vita ha portato avanti questa grande responsabilità ed è diventato un servo fedele nel progetto della divina economia e della salvezza del mondo. Proprio per questo motivo molti dei Padri della Chiesa riconoscono in lui il più grande Santo tra gli uomini. La ricca innografia della Chiesa Ortodossa sottolinea i seguenti tre punti distintivi della personalità -dello stile di vita- di san Giuseppe: irreprensibile, cioè puro d’animo, giusto e veritiero. Per di più viene lodata anche la parte umana che il giusto Giuseppe ha vissuto, abbracciando e accarezzando il divino Bambino.

Nell’attuale società secolarizzata, che approccia il matrimonio con criteri puramente sociologici e prammatici, considerandolo come una semplice forma di relazione, san Giuseppe dovrebbe essere postodi nuovo come grande esempio di stile di vita per ambedue i coniugi che costituiscono i polmoni della famiglia. Dunque gli sposi sono chiamati a essere: irreprensibili, cioè a comportarsi l’uno con l’altro con onestà e correttezza; giusti, cioè a vivere rettamente e con precisione seguendo i precetti di Dio, procedendo sempre sulla via del bene e rispondendo perfettamente alle esigenze della famiglia; e infine veritieri, cioè da una parte persone sincere che dicono sempre la verità, per quanto dura possa essere a volte, e d’altra parte testimoni oculari della Verità stessa, che è il nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo (cfr. Giovanni 14,6). E tutto questo con amore attivo, capace di arrivare fino al sacrificio dell’uno per l’altro. Il Santo e Grande Sinodo della Chiesa Ortodossa (Creta 2016) ammaestra che “il matrimonio è un laboratorio nutrito dalla Chiesa, di vita nell’amore e dono incomparabile della grazia di Dio. […] Le corone, che vengono poste sulla testa dello sposo e della sposa durante la celebrazione del sacramento, si riferiscono alla dimensione del sacrificio e della completa dedizione a Dio e tra loro, e si riferiscono anche alla vita del Regno di Dio, rivelando l’offerta escatologica del mistero d’amore” (Enciclica §7). Con questi pensieri supplichiamo la benedizione del giusto Giuseppe per tutti i coniugi che credono in Cristo, affinché essa li introduca nell’ordine del Regno della Santissima Trinità. Amen!