“CHI SONO GLI ORTODOSSI?”: LA RISPOSTA IN UN BREVE MA EFFICACE DECALOGO

Chi sono gli ortodossi? Quali sono i tratti che li distinguono rispetto ai fedeli delle altre Chiese cristiane? Che cosa costituisce l’elemento peculiare della loro fede? A queste domande, che si ritrovano spesso pure nelle mail che riceviamo dai nostri lettori, risponde un sintetico ma efficace decalogo scritto dall’archimandrita padre Antonio Scorvino e pubblicato dal sito ortodossia.it. Proponiamo il testo a beneficio degli amici de “I sentieri dell’icona”.

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Gli ortodossi si distinguono dalle altre Chiese e Confessioni Cristiane per alcune caratteristiche. Per esempio:

 * Gli ortodossi danno una grande importanza alla Tradizione, da rispettare insieme alla Bibbia, ai decreti dei sette Concili Ecumenici, e agli insegnamenti dei Padri.

 * Gli ortodossi conservano il testo originale della Bibbia (in greco o in fedeli traduzioni) così come era usato al tempo di Cristo, degli Apostoli e dei Martiri. Nel testo originale greco (o in fedeli traduzioni) conservano anche i quattro Vangeli, le Lettere degli Apostoli e il libro dell’Apocalisse.

 * Gli ortodossi conservano inalterato (senza aggiunte) il Credo, così come è stato formulato dai santi Padri che nel 325 furono convocati a Nicea dall’imperatore Costantino per il primo Concilio Ecumenico e dai santi Padri che nel 381 furono convocati dall’imperatore Teodosio per il secondo Concilio Ecumenico.

 * Gli ortodossi danno grande importanza ai sette Concili ecumenici, (convocati   tra il 325 e il 787 dagli imperatori romani), che hanno definito esattamente i dogmi, cioè “le cose” essenziali della fede cristiana.

 * Gli ortodossi amministrano il Battesimo per immersione, e senza separarlo dalla Cresima e dalla Comunione (sin dal giorno del battesimo i bambini fanno la Comunione).

 * Per la celebrazione dell’Eucaristia gli ortodossi usano, con il vino, pane vero (lievitato).

 * Gli ortodossi ritengono il Matrimonio uno e indissolubile, ma riconoscono che possano essere benedette le seconde nozze dei vedovi o divorziati.

 * Gli ortodossi hanno in grande onore la vita monastica: non hanno “Ordini religiosi” diversi, ma monasteri quasi sempre fuori delle città, dove monache o monaci si dedicano esclusivamente alla preghiera e al lavoro. I monaci in genere sono “laici”, senza “ordini sacri”, perché

 * Vengono ordinati sacerdoti uomini maturi, che hanno già formato una propria famiglia (che cioè sono regolarmente sposati). Solo qualche monaco, per il servizio del monastero, viene ordinato sacerdote: tra di essi vengono scelti i vescovi.

 * Gli ortodossi considerano il peccato come il principale male dell’uomo, anzi come la causa d’ogni malattia, e perciò – in alcune occasioni – amministrano l’Unzione dei malati a tutti i fedeli, per la remissione dei peccati e quindi la guarigione dell’anima e del corpo.

 * Gli ortodossi considerano la Confessione dei peccati al proprio padre spirituale come un dialogo tra malato e medico curante, per stabilire la terapia necessaria, non come un “tribunale” dove stabilire assoluzioni, pene o penitenze.

 * Fedeli al comandamento biblico, gli ortodossi non hanno statue ma icone (immagini): venerano perciò la Croce e le sacre immagini di Cristo, della tutta santa e sempre vergine Maria, dei santi. Soprattutto, tengono in grande onore le reliquie.

 * Gli ortodossi hanno una grandissima venerazione per la tuttasanta Madre-di-Dio e sempre vergine Maria. Hanno anche venerazione per gli angeli e i santi: i Patriarchi e Profeti dell’Antico Testamento, gli Apostoli, i Martiri e tanti altri santi, sia dei tempi antichi (Giorgio, Demetrio, Nicola, Agata, Lucia, Caterina…) che dei nostri giorni.

 * Insieme ai santi, gli ortodossi fanno anche continuo ricordo dei defunti, pregando perché il Signore li accolga nel suo riposo. In loro memoria spesso si accendono candele e lampade a olio, o si brucia l’incenso, o si offrono dolci o altri cibi e bevande.

 * Le chiese ortodosse, come tutte le chiese antiche, sono costruite in modo che si possa pregare rivolti a oriente, verso il punto dove sorge il sole, da dove viene la luce. L’edificio sacro in genere è distinto in 3 parti: la navata, dove prendono posto i fedeli (di solito, gli uomini a destra e le donne a sinistra), il coro, riservato al clero (sacerdoti, cantori, ecc.) e il Santuario, dove è collocata la Sacra Mensa e dove accede – in alcuni momenti – soltanto il celebrante. Una parete, chiamata iconostasi (perché ha tante icone), protegge la vista dei fedeli dai tremendi Misteri che si compiono sulla Sacra Mensa, dove si immola l’Agnello di Dio, dove lo Spirito Santo trasmuta il pane e il vino nel vivente Corpo e Sangue di Cristo.

 * Gli ortodossi considerano la Chiesa come un corpo di cui Cristo è il capo: vescovi, sacerdoti e fedeli sono le membra del corpo.

 * Gli ortodossi credono che ogni “Chiesa locale” è l’Una, Santa, Cattolica e Apostolica Chiesa: perciò nessuna Chiesa è “superiore” a un’altra e tutti i vescovi hanno pari grado d’onore. Il vescovo ha il compito di amministrare la sua Chiesa, vigilando sulla purezza della fede, senza intromissione di altri vescovi. Per gravi questioni, che possano riguardare tutte le Chiese, decide l’insieme di tutti i vescovi: tra essi, un primo ma pari grado d’onore lo ha il vescovo di Costantinopoli, la Nuova Roma, che perciò è detto patriarca ecumenico (= padre universale).

 * Gli ortodossi, restando gelosamente fedeli alle proprie tradizioni, hanno dolore per le separazioni tra i cristiani, e pregano perché si faccia un solo ovile sotto un solo Pastore, Cristo.

 † Archimandrita Antonio Scordino