LE STAZIONI DELLA METROPOLITANA A MOSCA: LA BELLEZZA SECONDO I SOVIETICI

L‘architetto e fotografo canadese David Burdeny ha recentemente pubblicato una raccolta di immagini in cui mostra le stazioni della metropolitana di Mosca e San Pietroburgo nella serie intitolata “A Bright Future-New Works from Russia”. Il fotografo, secondo quanto riferisce il sito vanillamagazine.it che propone anche le fotografie che, in parte, proponiamo in questa pagina, ha trascorso due settimane all’interno delle splendide architetture del Paese, immortalandone la bellezza quando sono completamente vuote, il primo e unico fotografo cui è stato concesso tale permesso. Per ottenere il via libera a realizzare questo progetto è stato necessario oltre un anno di lavoro burocratico, e per scattare le fotografie è stato (logicamente) indispensabile svolgere tutto il lavoro dopo la mezzanotte, durante un’ora di shooting. La metropolitana di Mosca e quella di San Pietroburgo risalgono al 1935, e rappresentano uno dei più grandi e maestosi progetti architettonici realizzati dall’ex-Urss. La loro costruzione fu fonte di ampia propaganda da parte del regime guidato da Stalin, e furono realizzate con l’intento di incarnare un autentito “splendore”. L’intento era proprio quello di suscitare stupore, in modo da rendere ammirevole e degno di contemplazione il regime stesso. I soffitti sono alti e decorati, i lampadari sono grandi e luminosi e riflettono le pareti di marmo, e l’intero complesso viene paragonato ad un “sole artificiale”, una divinazione stessa del regime che richiama il culto del sole presente ovunque nel mondo.

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La stazione di Sokol, nella metropolitana di Mosca. Sotto, la stazione Elektrozavodskaya

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La stazione Arbatskaya e, sotto, dall’alto verso il basso le stazioni Kiyevsskaya e Komsomolskaya

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