CINA, LA CATTEDRALE ORTODOSSA DI S. SOFIA NEL “PATRIMONIO ARCHITETTONICO”

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La cattedrale ortodossa di Santa Sofia a Harbin – il capoluogo della provincia dello Heilongjiang, in Manciuria, nella Cina nordorientale – è stato inclusa nella prima edizione della lista del patrimonio architettonico cinese del XX secolo. Secondo l’Heilongjiang Daily, la lista – che comprende un totale di 98 siti – è stata pubblicata dalla China Cultural Relic Association e dalla Società di architettura cinese il 29 settembre scorso; tra le opere d’arte citate, ci sono anche la Grande sala del popolo, il Park Hotel di Shanghai e il ponte sul fiume Yangtze a Wuhan. Lo scopo è quello di testimoniare la storia cinese del XX secolo attraverso il quadro storico dello sviluppo sociale e architettonico del secolo scorso. La cattedrale di Santa Sofia è una cattedrale di rito ortodosso in stile neobizantino costruita nel 1907 e ampliata tra il 1923 e il 1932. Fu voluta dallo Zar di Russia Nicola II come parte del piano per rafforzare la fiducia della divisione n. 4 dell’esercito costruendo un imponente simbolo spirituale. La cattedrale è alta 53.3 metri e occupa un’area di 721 metri quadri; la chiesa e tutta l’area intorno ricordano la piazza Rossa di Mosca. Attualmente, la cattedrale di Santa Sofia di Harbin è la più grande chiesa ortodossa in estremo oriente. Già nel 1996 era stata inserita nella lista dei reperti nazionali più importanti. Un anno dopo il governo ha ristrutturato la cattedrale e tutta la zona circostante per garantire il suo valore storico.