1910, QUANDO LA CHIESA GALLEGGIANTE DI SAN NICOLA SOLCAVA IL MAR CASPIO

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Una rara immagine della chiesa galleggiante di San Nicola che, fra il 1908 e il 1910, solcò più volte il Mar Caspio divenendo nota in tutta la Russia. L’allestimento, voluto dal Patriarcato di Mosca, si era reso necessario in quanto, nella prima parte del XX secolo, proprio sul Mar Caspio sorgeva una “città galleggiante” composta da centinaia di chiatte, golette e persino uffici con personale collegati all’attività di pesca: la popolazione raggiungeva circa le 100mila persone. L’acqua bassa, per buona parte dell’anno, non consentiva alle navi di raggiungere Astrakhan (la più grande città a circa 220 chilometri di distanza), e la maggioranza delle persone non poteva mettere piede a terra per 7-8 mesi. Grazionale al battello a vapore acquistato dal Patriarcato, dunque, i marinai e pescatori potevano pregare in un vero e proprio tempio dotato di arredi liturgici, icone e campane. A partire dal 1908, dunque, la chiesa galleggiante cominciò il proprio itinerario attraverso le zone più remote, fermandosi per 1-3 giorni. Tutti i lavoratori erano in attesa per il suo arrivo a partire dall’inizio della stagione di pesca all’autunno; poi la nave rimaneva a svernare nel porto di Astrakhan. Dopo cinque navigazioni, con la Rivoluzione d’Ottobre le cupole vennero rimosse e la nave trasformata in  teatro galleggiante a disposizione dei pescatori, inizialmente chiamato “Joseph Stalin” e in seguito “Morana”. Nel 1960 divenne invece un ostello per l’ospitalità (sotto, un modellino recente).

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