L’ORRORE A NIZZA: “I SENTIERI DELL’ICONA” TESTIMONI SUL LIMITARE DEL DOLORE

Ancora una volta, come troppo spesso negli ultimi mesi, pure il nostro sito “I sentieri dell’icona” si veste, come il resto del mondo, a lutto per il barbaro e vile attentato terroristico che, nella tarda serata di giovedì 14 luglio scorso, ha colpito nuovamente la Francia e, in particolare, la città di Nizza seminando morte e dolore e stroncando 84 vite. Quest’ultima tragedia, tuttavia, ci colpisce particolarmente da vicino in quanto ci ha colti proprio sul limitare del confine italiano di Ventimiglia mentre, grazie a un progetto messo a punto da tempo, ci accingevamo a raggiungere la città della Costa Azzurra per documentare, attraverso un reportage fotografico da presentare in queste pagine, il recente restauro della cattedrale ortodossa del Patriarcato di Mosca, la più grande in Occidente, tra i monumenti insigni della zona e scrigno di alcune fra le icone più preziose e importanti conservate fuori dalla Russia. L’attacco ci ha quindi, per dir così, “sfiorati” (e lascia senza parole pensare che, non fosse stato per la banale idea di “prendercela comoda”, saremmo già da giorni dovuti essere a destinazione) ma, soprattutto, ci ha permesso di vivere da vicino la tragedia di un popolo sgomento, affranto, provato da troppe stragi, quasi in trepidante attesa – più forte, dopo tanto dolore, di ogni speranza – del prossimo colpo del male. Al tempo stesso, tuttavia, queste drammatiche ore ci hanno consentito di toccare con mano, e forse qui sta, in fondo, il segno di una speranza che si ostina a non morire, la solidarietà e il senso di fratellanza che accomuna, nella tragedia, popoli e genti spesso ritenute, anche per banali egosimi, storicamente “rivali” o, comunque, “antitetici”: pure la Liguria, doverosamente, si è chiusa nel silenzio. Decine di feste e sagre sono state cancellate in segno di solidarietà. Sulle spiagge persino i fortunati vacanzieri sembrano aver scelto di abbassare i toni; qualche parco dei divertimenti per bambini, stasera, non aprirà i battenti anche perché proprio tanto i bambini, quelli col naso all’insù incantati dai fuochi d’artificio per la festa francese del 14 Luglio, fanno parte del triste elenco delle vittime e dei feriti.

Uno scatto sulla costa francese verso Nizza: sono le 21.05 del 14 luglio 2016
Uno scatto sulla costa francese verso Nizza: sono le 21.05 del 14 luglio 2016

Malgrado i limiti imposti dall’attuale emergenza, con un ulteriore restringimento dei controlli al confine di Stato ma, ancor di più, la difficoltà di movimento all’interno della città di Nizza, nei prossimi giorni cercheremo di portare a termine il nostro viaggio per raggiungere la meta. Il mutamento di programma è stato imposto, giocoforza, dalle circostanze. Non cerchiamo nessuno scoop: se non sarà possibile realizzare il lavoro che avevamo messo in cantiere, rimanderemo. Intanto, fino a lunedì 18 luglio, anche gli aggiornamenti di queste pagine web si fermeranno. Ci sembra doveroso nei confronti delle vittime, dei loro familiari, dei tanti che, in queste ore difficili, condividono la sofferenza di una tragedia immane. Condividiamo con i tanti amici che ogni giorno ci leggono solo una breve riflessione del compianto monsignor Tonino Bello, le cui parole, e non solo in questi frangenti, risuonano come quelle di un profeta compreso troppo tardi da un’ampia parte del popolo di Dio: “Durante la rivoluzione francese si diceva: “Libertà, uguaglianza, fraternità”. Però cosa è successo? La Russia ha privilegiato l’uguaglianza. Si diceva: tutti uguali! L’America ha preso la libertà. Libertà di mercato. Manca la fraternità! Se manca la fraternità, il nostro diventa un mondo invivibile”.

La redazione de “I sentieri dell’icona”