CARL FABERGÈ, 170 ANNI FA LA NASCITA DELL’ORAFO CHE INCANTÒ GLI ZAR

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Le sue preziose uova d’oro inciso e smalti colorati girano il mondo da 150 anni. Sono passate dalle fastose corti degli zar, alle aste dei giorni nostri, dove vengono acquistate dai collezionisti a cifre da record. Fino alle mostre, di cui l’ultima, nel 2016 a Doha, capitale del Qatar. Stiamo parlando delle preziose Uova di Pasqua inventate da Carl Gustav Fabergè, l’orafo e gioielliere russo, di origini tedesche, che realizzò i suoi capolavori d’incisione e smalti con la tecnica del cloisonné, per le corti degli zar, da metà Ottocento fino al 1917. Il 30 maggio si è celebrato il 170mo anniversario della nascita di Fabergè, avvenuta a San Pietroburgo nel 1846 (é morto a Losanna il 24 settembre 1920). Ma il suo marchio giunto ai giorni nostri, come ha scritto Patrizia Vacalebri nell’articolo che riportiamo pubblicato dal sito ansa.it, ha ancora il suo appeal e realizza anche capolavori di gioielleria moderna e orologi.

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Le antiche uova capolavoro del “Cellini degli zar” realizzate esclusivamente per zarine e imperatrici madri, nella fabbrica di San Pietroburgo, sono state esposte nell’ultimo secolo in tutti i musei più importanti del mondo. In Italia, l’ultima volta nel 2012, sono stati 350 i capolavori di Fabergè (non solo le uova) ospitati nella sala della arti della Reggia di Venaria Reale a Torino. Fabergè confezionava due uova per ogni giorno di Pasqua, come dono dello zar alla zarina e all’imperatrice madre. Tra queste c’è il celebre uovo del 1896, quando Nicola II venne incoronato ‘zar di tutte le Russie’, con sorpresa all’interno di un modellino della carrozza dei sovrani. Ma oltre alle uova, il gioiellerie confezionava per le corti degli zar, soprattutto per quella dei Romanov, sacre icone e scatole portaoggetti di lusso. Comunque fra il 1885 e il 1917 furono realizzate ben 52 uova: sono quelle imperiali, realizzate in oro, smalti, pietre preziose e nobili metalli.

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Il primo uovo prezioso venne realizzato da Fabergè e dai suoi orafi nel 1885 appunto, commissionato dallo zar Alessandro III di Russia, come sorpresa di Pasqua per la moglie Maria Fedorovna. L’uovo, di colore bianco per via dello smalto opaco, aveva una struttura a scatole cinesi o a matrioske russe: all’interno era racchiuso un tuorlo tutto d’oro, contenente a sua volta una gallinella colorata d’oro e smalti con gli occhi di rubino. Quest’ultima racchiudeva una copia in miniatura della corona imperiale contenente un piccolo rubino a forma d’uovo. La zarina fu così felice del regalo che Fabergé venne nominato da Alessandro “Gioielliere di corte” e incaricato di fare un regalo di Pasqua ogni anno da quel momento in poi con la condizione che ogni uovo doveva essere unico e doveva contenere una sorpresa. A partire dal 1895, anno in cui morì Alessandro III e salì al trono il figlio Nicola II vennero prodotte due uova ogni anno, uno per la nuova zarina Aleksandra Fedorovna Romanova e uno per la regina madre. Nessun uovo venne fabbricato nel 1904 e nel 1905 per via delle restrizioni imposte dalla Guerra russo-giapponese.

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La preparazione delle uova occupava un intero anno: una volta che un progetto veniva scelto, una squadra di artigiani lavorava per montarlo. I temi e l’aspetto delle uova variavano. Esempio, sulla parte esterna, l’uovo del 1900 (dedicato alla costruzione della Transiberiana) era decorato da una fascia grigia metallica con inciso il programma dell’itinerario della ferrovia e all’interno aveva un treno in oro in miniatura. Dal 2006, solo 21 uova erano ancora in Russia, per la maggior parte in esposizione nel Palazzo dell’Armeria del Cremlino di Mosca. Nel mese di febbraio del 2004 l’imprenditore russo Viktor Vekselberg acquistò nove uova precedentemente possedute dall’editore americano Forbes, facendole ritornare così in Russia. Altre collezioni più piccole sono nel museo delle belle arti della Virginia, nel museo di New Orleans dell’arte e in altri musei nel mondo. Le altre uova appartengono a collezioni private.