I 160 ANNI DELLA GALLERIA TRET’JAKOV: DA UNA COLLEZIONE UN TESORO MONDIALE

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Il 22 maggio 2016 la Galleria di Stato Tretyakov, uno dei musei più importanti della Russia, ha festeggiato il suo 160esimo compleanno. La testata on line “Russia beyond the headlines” ha raccontato, per l’occasione, alcuni fatti curiosi legati a questa culla dell’arte, che custodisce capolavori dal valore inestimabile.

Il primo passo

La storia della Galleria Tretyakov inizia con l’acquisto, da parte del mercante russo Pavel Tretyakov, del quadro “Rissa con trafficanti finlandesi” del pittore Vasily Khudyakov, comprato per 450 rubli (un valore pari a circa 7.000 euro odierni). Fu proprio questa l’opera d’arte che diede il via alla storia di una delle gallerie più importanti non solo del Paese, ma anche del mondo intero. Oggi il dipinto si trova nella sala numero 16.

La galleria venne fondata da due fratelli

Inizialmente anche il fratello più giovane di Tretyakov, Sergej, collezionava tele dipinte da artisti russi. Il primo quadro da lui recuperato fu “Il monastero Ipatievskij vicino a Kostroma” di Aleksej Bogolyubov, acquistato su consiglio di Pavel Tretyakov. Successivamente, quando il fratello minore per qualche ragione non aveva la possibilità di comprare le tele, era il fratello maggiore Pavel a occuparsi dell’acquisto.

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Non solo quadri russi

Con il tempo il fratello più giovane dei due Tretyakov iniziò ad appassionarsi anche di quadri di pittori europei, realizzati soprattutto da pittori francesi. Un’eredità che successivamente passò nelle mani del fratello Pavel. Negli anni i quadri vennero trasferiti nel palazzo di vicolo Lavrushinskij e nel 1892 Pavel donò la collezione e la casa alla città. Durante il periodo sovietico, nel 1925, i quadri di pittori stranieri vennero divisi tra il Museo Pushkin e l’Ermitage.

La galleria rimase al popolo russo

Il primo testamento nel quale si parlava del futuro della galleria venne scritto da Tretyakov all’età di 28 anni. Dopo aver ceduto la collezione alla città, aggiunse alcune clausole: la collezione doveva restare aperta per sempre, l’ingresso doveva essere gratuito e doveva accogliere i visitatori almeno quattro giorni alla settimana, ad eccezione delle giornate di Pasqua, Natale e Capodanno.

Un’inaugurazione senza donne

Nel giorno dell’inaugurazione, avvenuta nel mese di agosto del 1893, la galleria venne visitata da circa 700 persone. Secondo quanto riportarono i giornali dell’epoca, buona parte dei visitatori era composta da artisti di diverse generazioni, studenti, artigiani, commercianti e contadini. Fra di loro, non viene citata nessuna donna.