DON CAMILLO E PEPPONE IN RUSSO. E GLI ORTODOSSI APPLAUDONO

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Forse – bisogna riconoscerlo – non è un tema che attiene strettamente al filone de “I sentieri dell’icona”. Tuttavia i quotidiani italiani di questi giorni hanno riportato una notizia a cui ci sembra doveroso dare risalto, anche per una riconoscente memoria dedicata a uno degli scrittori italiani più amati (e, forse, almeno nel suo Paese, dimenticati) al mondo, Giovannino Guareschi. Dopo aver trovato successo internazionale, con traduzioni in lappone e persino in esquimese, i suoi due personaggi più famosi, Don Camillo e Peppone, approdano in Russia. In epoca sovietica, per la verità, le opere dell’autore di Roncole Verdi (Parma) circolavano già Oltrecortina, ma clandestinamente. Adesso, invece, i racconti del determinato parroco della Bassa pianura emiliana e del sindaco fervido militante comunista, specchio di una lunga fase della storia d’Italia del Secondo dopoguerra, arrivano in Russia in traduzione ufficiale, sugli scaffali delle librerie. A curarne l’edizione è stata Olga Gurevich, traduttrice e docente all’Università di Mosca che, in un’intervista al quotidiano di Bologna “Il resto del Carlino”, ha dichiarato: “Ho tradotto “Mondo piccolo” e i riscontri, tra il pubblico, sono stati entusiasmanti. Persino molti sacerdoti ortodossi che conosco hanno manifestato i loro apprezzamenti. Intimamente mi sento molto legata all’autore. Riconosco la voce di Guareschi, il suo sguardo, il suo riso e la sua amarezza in ogni riga del testo. E questa voce mi risuona dentro e mi ha permesso di far parlare in russo, nonostante le ovvie difficoltà a rendere nella traduzione tutte le molteplici sfumature del linguaggio dello scrittore, i personaggi del libro”.

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